Nota 99 - Sulla Terra di Mezzo
di Emilio Patavini
In Guide to the Names in The Lord of the Rings, Tolkien scrive: “Middle-earth. Non una terra, un mondo o un ‘pianeta’ in particolare, come viene troppo spesso immaginata, ma è reso evidente nel prologo, nel testo e nelle appendici che la storia si svolge su questa terra e sotto cieli che in linea generale sono gli stessi visibili oggi. Il senso è ‘le terre abitate da (Elfi e) Uomini’, immaginate come situata tra il Mare Occidentale e quello dell’Estremo Oriente (conosciuto in Occidente solo per sentito dire). Middle-earth (‘Terra di Mezzo’) è un’alterazione moderna del medievale middel-erde dall’antico inglese middan-geard […]”[1]. Anche nelle Lettere, Tolkien conferma: “Middle-earth (Terra di Mezzo) è solo inglese arcaico per ἡ οἰκουμένη, il mondo abitato dagli uomini. Era allora com’è oggi. Proprio com’è oggi, rotondo e ineludibile”[2]; “La Terra di Mezzo non è un mondo immaginario; il nome è la forma moderna (apparsa nel XIII secolo e ancora in uso) di midden-erd > middel-erd, un antico nome per l’oikoumenē, la dimora [de]gli uomini, il mondo oggettivamente reale, contrapposto nell’uso specificamente ai mondi immaginari (come il Paese delle favole) o invisibili (come Paradiso e Inferno). Il teatro del mio racconto è questa terra, su cui ora viviamo, ma il periodo storico è immaginario”[3].
“Terra di Mezzo” era una parola arcaica che per le popolazioni germaniche stava a indicare quello che per i Greci era l’οἰκουμένη: il mondo in cui viviamo. Non a caso, il vescovo Ulfila, nella sua traduzione in gotico della Bibbia, traduce il greco οἰκουμένην con midjungard in Luca 2,1. Questa è la definizione del norreno mið-garðr (middle-yard “recinto di mezzo”) secondo il Cleasby-Vigfusson: “un termine mitol[ogico] comune a tutte le antiche lingue teut[oniche]; […] ma solo l’Edda isl[andese] ha preservato il vero aspetto mitico di questa antica parola teut[onica]. – La terra (Miðgarð), la dimora degli uomini, è situata al centro dell’universo, delimitata da montagne e circondata dal grande mare (úthaf); dall’altra parte di questo mare vi è l’Út-garð (out-yard ‘recinto esterno’), la dimora dei giganti; la Miðgarð è difesa dal ‘recinto’ o dalla ‘città’ di Ás-garð (the burgh of the gods ‘la città degli dei’), che si trova al centro (essendo il cielo immaginato al di sopra della terra). La terra e l’umanità sono dunque rappresentati come una fortezza assediata dalle forze del male da fuori, difesa dagli dei da sopra e da dentro”[4]. Le omelie anglosassoni riportano middan-geard per indicare la “terra”; lo stesso termine compare cinque volte nel Beowulf nel significato di “mondo”. In antico alto tedesco troviamo mittilagart (nel poema Mūspilli), nel sassone antico middil-gard (nel poema Hēliand). La parola middle earth viene usata anche da Shakespeare in The Merry Wives of Windsor[5] e da Hawthorne in The Marble Faun[6].
[1] W.G. Hammond – C. Scull (eds), The Lord of the Rings: A Reader’s Companion, Harper Collins, London 2014, p. 774.
[2] Lettera n° 151
[3] Lettera n° 183. Su questo argomento si veda anche la Lettera n° 211.
[4] R. Cleasby – G. Vigfusson, An Icelandic-English Dictionary, Clarendon Press, Oxford 1874, p. 426.
[5] W. Shakespeare, Le allegre comari di Windsor; atto V, scena 5.
[6] N. Hawthorne, Il fauno di marmo; capitolo XXXVIII.