Giandil
Artisti: Giandil (Giacomo D’Alessandro)
Giandil: Ramingo, creativo, cantastorie
“Sono un piccolo ramingo che vive di comunità, cammino, comunicazione sociale e creatività.
Nato a Genova nel 1990, lettore accanito di J.R.R.Tolkien, sono cresciuto cercando la libertà spirituale e reale dei monti, dei boschi e dei compagni di viaggio. Musiche tolkieniane, celtiche e irlandesi sono state la mia colonna sonora, insieme ai cantautori.”
“Scoperta fondamentale è stata la musica tolkieniana e naturale dei Lingalad, con cui è nata un’amicizia tale che mi porta oggi a collaborare nella band. Dopo tanti anni di musica suonata in natura, in cammino e sotto le stelle, tre anni fa ho dato alla luce un album interamente dedicato a Lo Hobbit, la fiaba più bella del XX secolo. Album che in tante forme diverse continuo oggi a condividere e riproporre ovunque ce ne sia occasione.”
Giandil – Andata e Ritorno
La condizione ideale si è rivelata una casa di campagna, in un piovoso giorno primaverile, quando chitarra alla mano e libro aperto accanto alla stufa, le canzoni hanno cominciato a fluire, seguendo il piccolo Bilbo nei passaggi più soffici e più impervi della sua impresa.
Il titolo me lo aveva ispirato un amico di vecchia data, Giuseppe Festa, già autore del bellissimo Voci dalla Terra di Mezzo, e oggi romanziere naturalista per Salani. E non poteva che essere “Andata e Ritorno”, come Bilbo stesso intitola il suo manoscritto di memorie.
Nel giro di tre giorni, su un quadernetto ramingo rilegato in pelle mi ritrovavo testi e accordi di 15 canzoni che seguivano lo svolgimento del libro di Tolkien. In apertura “Sotto la Collina”, che si sarebbe rivelata la più dolce e apprezzata, capace di comunicare le atmosfere affascinanti e ondulate della Contea e degli hobbit. Poi “Scheggia le Coppe”, la filastrocca dei Nani che prende in giro Bilbo Baggins e la sua ansia per le cose di casa. Quindi la contemplativa “Lontano sui Monti”, echeggiante e solenne risoluzione di Thorin Scudodiquercia per riprendersi la Montagna Solitaria, dimora del suo popolo, strappandola al malvagio drago Smaug.
E così via, canzone dopo canzone, cercando di mantenere fedelmente la terminologia tolkieniana nella sua traduzione italiana storica e più fiabesca.
Un piccolo patrimonio di parole e musiche che per me significava tanto di attuale: la necessità per l’uomo e la società di recuperare un rapporto con il mondo naturale, fortemente espulso dalle nostre vite da certo illusorio progresso; l’importanza di considerare il viaggio, l’uscire da sé e dal proprio mondo rassicurante, come la vera chiave per crescere e trovare se stessi nel mondo; la bellezza e la fatica di relazionarsi con popoli e culture diverse, vero banco di prova per la propria capacità di ascolto, confronto, giustizia e partecipazione comunitaria ai grandi problemi di ogni tempo.
Il mio omaggio a un grande autore globale, Tolkien, è stato reso possibile dalla passione, la generosità e il talento di 3 giovani artisti, che ne hanno fatto un vero e proprio album autoprodotto.
Guglielmo Cassinelli, musicista genovese, che si è occupato di tutte le registrazioni domestiche (in diversi luoghi del Nord Italia), ha contribuito con arrangiamenti, editing digitale, mandolino, bouzouki e cori, e alla parte grafica del CD, del sito e di foto e video. Jacopo Soler, musicista milanese, che ha ideato e scritto gli splendidi arrangiamenti di flauti e violini. Michele Mariano Gallina, musicista e tecnico del suono, che ci ha ospitati e seguiti nel ClockWorkStudio di Monza per registrazioni, editing, mixing e mastering. A questo si aggiunge la partecipazione volontaria di altri 25 artisti, anch’essi quasi tutti under 30.