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Il Silmarillion

Scheda bibliografica

di Alessandra Olivieri
Informazioni Bibliografiche

Titolo: Il Silmarillion
Titolo originale: The Silmarillion
Autore: J.R.R. Tolkien
Anno di pubblicazione: 1977
Anno di pubblicazione in Italia: 1978 – Rusconi | 2000 – Bompiani

Composto da cinque parti, il Silmarillion narra gli avvenimenti ambientati in Arda durante la prima era del mondo. Il fulcro della narrazione è contenuto nella terza parte, Quenta Silmarillion, che racconta dei Silmaril, i gioielli più preziosi e potenti in Arda, e delle vicende ad essi legate. È preceduta dall’Ainulindalë e dal Valaquenta, ed è seguita dall’Akallabêth e dall’ultima parte, intitolata Degli Anelli del Potere e della Terza Era

La Storia
AINULINDALË | La Musica degli Ainur

Nell’Ainulindalë, La Musica degli Ainur, viene narrata la creazione dell’universo e del mondo ad opera di Eru Ilúvatar e degli Ainur, “coloro che sono santi”. Essi plasmano il mondo attraverso la loro musica, dandogli una forma ancora provvisoria. Melkor, uno degli Ainur più potenti, che brama il potere, si ribella componendo un motivo suo proprio, contrastante con quello di Ilúvatar. Dalla dissonanza di Melkor viene generato il Male, che avrà un ruolo negli avvenimenti del mondo. Alcuni degli Ainur, Melkor compreso, vengono mandati in Eä per abitare Arda, la Terra, e prepararla alla venuta dei Primogeniti e dei Secondogeniti di Ilúvatar, rispettivamente gli Elfi e gli Uomini.  

VALAQUENTA | Novero dei Valar e dei Maiar secondo le tradizioni degli Eldar

La seconda parte, il Valaquenta, contiene il novero dei Valar, ovvero “le Potenze del Mondo”, che sono appunto i più potenti tra gli Ainur. Essi sono: Manwë, Varda, Aulë, Yavanna, Mandos, Ulmo, Oromë, Lórien, Vána, Tulkas, Irmo, Nienna, Estë, Nessa e Vairë. Infine, compare Melkor, che però non viene più considerato nel numero dei Supremi di Arda. Vengono presentati anche i Maiar, Ainur secondi in potenza ai Valar, nonché araldi di questi ultimi.

QUENTA SILMARILLION | La storia dei Silmaril

Quenta Silmarillion è la parte centrale e più corposa dell’opera. I Valar dimorano in Arda e a loro spetta il compito di renderla abitabile per gli Elfi e per gli Uomini che verranno. Manwë è signore dei venti e delle aquile, Varda è la Vala delle stelle, Aulë innalza catene montuose e Yavanna è madre di fiori, alberi e di tutto ciò che cresce. Melkor distrugge ogni cosa creata dagli altri Valar, perfino Illuin e Ormal, i due Lumi posti rispettivamente a nord e a sud per illuminare Arda. Con questa distruzione e con la divisione della terra in due continenti divisi dal Grande Mare – la Terra di Mezzo a est e Aman a Ovest – si conclude quella che viene chiamata la Primavera di Arda.

Nell’Occidente i Valar stabiliscono la loro dimora a Valinor, costruendo la città di Valmar, al di là dei monti Pelori sulla cui vetta più alta, il Taniquetil, siedono Manwë e Varda. Queste sono dette Terre Immortali, nelle quali, per opera di Yavanna, crescono gli Alberi di Valinor, Telperion e Laurelin, diffusori di luce. Nel frattempo, Melkor si nasconde nella sua fortezza di Utumno, nel nord della Terra di Mezzo.

Quando i Primogeniti di Ilúvatar, gli Elfi – chiamati “Quendi”, vale a dire coloro che “parlano con voci” e che intonano canti – si svegliano al chiarore delle stelle di Varda sulle rive del lago Cuivienen, Melkor cerca di irretirli, riuscendo a corrompere molti di loro e a trascinarli nella fortezza di Utumno. In questo modo vengono creati gli Orchi, scherno della bellezza e della sapienza degli Elfi. In Utumno Melkor raduna anche i propri demoni, conosciuti col nome di Balrog; il Maia Sauron, luogotenente di Melkor, viene posto nella roccaforte di Angband, non lontano dalle coste nordoccidentali del Grande Mare. Da qui egli organizza la difesa contro l’attacco sferrato dai Valar di Aman, intervenuti a difendere i Primogeniti di Ilúvatar dal potere di Melkor. Questi viene sconfitto e messo in catene per tre ere nelle aule di Mandos, mentre Sauron riesce a fuggire.

Gli Elfi vengono convocati dai Valar in Occidente: gli Elfi Vanyar, i Noldor e parte dei Teleri seguono Oromë nelle terre immortali e prendono il nome di Eldar, nonchè Calaquendi, gli Elfi della Luce. Altri si attardano durante il viaggio, mentre gli Avari rifiutano di partire. Questi ultimi verranno quindi chiamati Moriquendi, cioè Elfi dell’Oscurità. In Aman gli Eldar abitano insieme ai Valar alla luce degli Alberi di Valinor e, mentre Melkor è in catene, essi vivono in pace, crescendo in abilità e sapienza e realizzando opere meravigliose.

Tra gli abili Noldor, i quali concepiscono le lettere, spicca il possente e talentuoso Fëanor, il quale realizza i gioielli più preziosi di tutta Arda, i tre Silmaril, che contengono la Luce degli Alberi. Non molto tempo dopo essere stato liberato, Melkor, aiutato dal gigantesco ragno Ungoliant, abbatte gli Alberi e ruba i Silmaril a Fëanor, uccidendo suo padre Finwë. Valinor piomba nell’oscurità. Fëanor dichiara a Melkor odio eterno e gli dà il nome di Morgoth, ovvero l’Oscuro Nemico del Mondo. Accecato dalla rabbia, Fëanor inizia a pensare che i Valar siano tutti simili a Melkor ed è convinto che anche loro bramino i Silmaril e che vogliano sottomettere gli Eldar. Egli pronuncia un giuramento: perseguiterà chiunque si impadronisca dei Silmaril oppure ostacoli i suoi tentativi di recuperarli per sé. Egli guida quindi i Noldor nella fuga da Aman, alla volta della Terra di Mezzo, dando inizio ad una serie di eventi che ruotano attorno al destino dei Silmaril. I Noldor si stanziano nei vari territori della Terra di Mezzo, tornando in contatto con i reami elfici costituiti da coloro che non erano partiti verso Occidente, come quello del Doriath di Re Thingol, la cui sposa è Melian, una Maia.

Nel frattempo, i Valar creano la Luna e il Sole, alla cui luce si desteranno gli Uomini, Secondogeniti di Ilúvatar. Nascono quindi nuovi regni e fortificazioni come il Nargothrond e la città di Gondolin, mentre continua la caccia ai Silmaril da parte dei figli di Fëanor. Al destino dei Silmaril si legano anche Beren, della stirpe degli Uomini, e Lúthien, figlia di Re Thingol e Melian. Essi, primi a riunire le sorti di Maiar, Elfi e Uomini, riescono a strappare un Silmaril a Morgoth. Il Silmaril si tramanda fino ad Elwing, loro discendente, che prende il mare insieme al suo sposo Ëarendil alla volta del continente di Aman, per implorare l’aiuto dei Valar nelle guerre contro il male. Sono infatti i Valar gli unici in grado di sconfiggere definitivamente Melkor. Ëarendil, per concessione dei Valar, naviga ora attraverso il cielo di Arda portando in fronte il Silmaril, la cui luce è per gli abitanti della Terra di Mezzo, la stella dell’Alta Speranza, la prima a sorgere e l’ultima a scomparire. Gli altri due Silmaril vengono l’uno inghiottito dalle acque e l’altro dalle viscere della terra.

AKALLABÊTH | La Caduta di Númenor

Nella quarta parte del libro, Akallabêth, si narra della caduta di Númenor, isola donata dai Valar agli Uomini che hanno dato il loro aiuto nella guerra contro Morgoth. Qui, ad Armenelos, viene piantato Nimloth, l’Albero Bianco, discendente di Telperion. Il suo seme è stato portato da Tol Eressëa, l’Isola Solitaria, al largo della Baia di Eldamar vicino al continente di Aman. 

I Númenoreani vengono però corrotti da Sauron, che li spinge a muovere guerra contro Aman. L’ira di Ilúvatar si scatena contro di loro e l’isola viene affondata. Alcuni tra coloro che non sono stati corrotti da Sauron, tra cui Elendil e i suoi figli, Isildur e Anárion, riescono a salvarsi, approdando sulle coste della Terra di Mezzo, dove fondano i regni di Gondor e Arnor.

DEGLI ANELLI DEL POTERE E DELLA TERZA ERA

Nella quinta e ultima parte, Degli Anelli del Potere e della Terza Era, viene narrata la forgiatura dei Grandi Anelli ad opera di Celebrimbor, nipote di Fëanor, sotto lo sguardo vigile di Sauron, il quale è riuscito ad ingannare molti tra gli Elfi, i Nani e gli Uomini. Tre Anelli vengono donati agli Elfi, sette ai Nani e nove agli Uomini. Questi ultimi, soggiogati dagli Anelli, diverranno in seguito i Nazgûl, gli Spettri dell’Anello, dell’Unico Anello che Sauron fabbrica in segreto per dominare gli altri. Sauron si stabilisce a Mordor e l’Ultima Alleanza di Uomini ed Elfi marcia contro di lui. Qui egli viene sconfitto da Isildur che si impossessa del suo Anello. Isildur viene quindi incoronato Re di Gondor e di Arnor. A Minas Anor torna a fiorire l’Albero Bianco, grazie ad un suo seme rinvenuto da Mithrandir – uno degli Istari (Stregoni), giunti nella Terra di Mezzo da oltre il Mare – tra le nevi del Mindolluin e piantato nuovamente nella Cittadella di Gondor.