Il Fabbro di Wootton Major
Scheda bibliografica
di Samuele Vigiani
Informazioni Bibliografiche
Titolo: Il Fabbro di Wootton Major
Titolo originale: Smith of Wootton Major
Autore: J.R.R. Tolkien
Anno di pubblicazione: 1967
Anno di pubblicazione in Italia: 1976 – in Albero e foglia, Rusconi | 2000 – in Albero e foglia, Bompiani | 2005 – Bompiani
Ultima storia scritta da J.R.R. Tolkien e ultima opera pubblicata mentre l’autore era ancora in vita, Il Fabbro di Wootton Major è un racconto lungo che prende vita mentre Tolkien tentava di scrivere un’introduzione a The Golden Key, opera fiabistica del collega George MacDonald. Già dalla prima edizione inglese del 6 novembre 1967, a cura della Georg Allen & Unwin Ltd, il testo era arricchito dalle illustrazioni di Pauline Baynes, che ritroviamo ancora oggi nell’attuale edizione di Bompiani. L’opera appare per la prima volta in Italia nel 1976, a cura di Rusconi.
La Storia
Il villaggio di Wootton Major è ben noto nel circondario a causa della grande abilità dei suoi artigiani in svariati mestieri. Tra tutti i mestieri e le arti, però, la più famigerata è l’arte culinaria. Il Mastro Cuoco, infatti, è uno dei personaggi più importanti della comunità, sul quale ricade una grande responsabilità. È suo il compito di provvedere alla preparazione del cibo in occasione di dibattiti, banchetti pubblici, riunioni di famiglia e per tutte le numerose feste che si tengono nel villaggio nel corso dell’anno.
Tra tutte queste feste, quella attesa con maggiore trepidazione è l’unica che si tiene d’inverno e cade una volta ogni ventiquattro anni. Dura una settimana esatta e, l’ultimo giorno, si tiene un banchetto chiamato Festino dei Bambini Buoni, al quale sono invitati assolutamente non più di ventiquattro bambini. È in questa occasione che tutti si aspettano in particolar modo che il Mastro Cuoco faccia del suo meglio, soprattutto perché grande attenzione è riservata alla preparazione del dolce che chiude la cena: la Grande Torta. Il nome del Mastro Cuoco viene infatti ricordato in base alla bontà (o meno) della torta e mai accade che un Mastro Cuoco abbia l’occasione di prepararne un secondo esemplare.
Un giorno capita che il Mastro Cuoco in carica parta inaspettatamente per una vacanza. Trascorsi alcuni mesi, quando fa ritorno nel villaggio, tutti rimangono molto sorpresi nel vedere che ha portato con sé un apprendista. Non è uno del villaggio, sembra appena un adolescente e, in molti, pensano che non sia adatto a lavorare. Col tempo, però, gli abitanti del villaggio si abituano alla sua presenza e Alf, così si chiama, continua a dare una mano al Mastro Cuoco e imparare il mestiere.
Passano appena tre anni che il Mastro Cuoco parte di nuovo, ma questa volta senza l’intenzione di tornare. Non saluta nessuno a eccezione di Alf. L’inaspettata nuova partenza del Mastro Cuoco desta un grande tumulto nel villaggio, perché tutti sono preoccupati dal fatto che non sia stato nominato alcun successore. Nessuno prende in considerazione Alf, ritenuto ancora troppo giovane, e alla fine viene scelto un tale di nome Nokes. Anche Nokes è stato, in gioventù e per brevi periodi, un apprendista, ma non essendo particolarmente simpatico al Mastro Cuoco, non è mai stato nominato suo successore in maniera ufficiale.
Passano altri sette anni e arriva il momento per Nokes di pensare a preparare la successiva Grande Torta. Un po’ sconfortato dal fatto di non ricordare con precisione come si debba fare una buona torta, Nokes si ricorda di una scatola nera appartenuta al precedente Cuoco, in cui egli custodiva i suoi ingredienti speciali per i dolci. Al suo interno Nokes trova una stellina grande quanto una monetina. “È fatata,” lo avverte subito Alf l’apprendista, “Viene da Feeria”. Ma Nokes non lo prende sul serio e decide di nascondere la stellina nell’impasto della torta assieme ad altri più comuni “ninnoli”, in modo che i bimbi possano trovarli mentre addentano il dolce. La torta viene servita e riscuote anche un buon successo ma, alla fine, nessuno riesce a trovare la famigerata stella, con stupore di tutti. Il motivo è che stata inavvertitamente ingoiata da uno di bambini, che non si è accorto di averlo fatto.
Figlio di Fabbro: questo è il modo in cui gli abitanti di Wootton Major chiamano il bambino che ha inghiottito la stella fatata. La mattina del suo decimo compleanno, cantando, gli cade dalla bocca la stella e gli si incastona scintillante sulla fronte. Alla morte del padre, Figlio di Fabbro diviene semplicemente Fabbro e diventa, in breve tempo, il miglior artigiano della regione, capace di creare oggetti splendidi e di lavorare il metallo con grandissima maestria. Però Fabbro custodisce un grande segreto: soltanto a lui, tra gli uomini, è permesso di accedere al magico mondo di Feeria.
All’inizio le sue visite sono brevi e Fabbro si limita a girovagare per i boschi o per le verdi vallate di Feeria, fermandosi a contemplare un fiore, oppure un albero. Col passare del tempo, però, i suoi viaggi diventano via via più lunghi e Fabbro si spinge sempre più all’interno del regno, assistendo a cose “belle e terribili insieme”. Una volta, dopo aver raggiunto la riva del Mare della Tempesta senza Vento, incontra i marini elfici, così “alti e terribili” che Fabbro viene colto da una profonda paura all’udire il loro canto di trionfo. Poi si imbatte nell’Albero del Re, che vede rifulgere “come il sole a mezzogiorno” innalzandosi verso il cielo da una collina d’ombra. A lungo Fabbro cerca ancora l’Albero del Re, ma non lo rivedrà mai più. Successivamente raggiunge un tranquillo lago all’interno di una vallata. Rapito dalla meraviglia del luogo, Fabbro prova a toccare l’acqua immobile del lago, per scoprire che non si tratta affatto di acqua, ma di una superficie “più dura della pietra, più liscia del vetro”. D’improvviso si alza un fortissimo vento che spinge via Fabbro, il quale si salva aggrappandosi a una betulla che, però, gli intima di lasciare immediatamente Feeria, perché quel posto non è per lui. Con la tristezza nel cuore, Fabbro esce dalla valle e, per qualche tempo, non fa ritorno a Feeria.
Fabbro non riesce a dimenticare quel magico regno e presto il desiderio di farvi ritorno si risveglia con prepotenza. Nel corso di questo viaggio Fabbro entra nella Valle del Mattino Eterno, dove sente molte voci elfiche cantare. Seguendole, raggiunge un gruppo di giovani ragazze che danzano in riva a un fiume. Una di quelle gli rivolge la parola, salutandolo con il soprannome “Fronte Stellata” e mettendolo in guardia su cosa potrebbe pensare la Regina degli Elfi se sapesse che vaga indisturbato per Feeria, credendo che la sua stella sia un lasciapassare per ogni luogo. Salutando Fabbro, la ragazza gli fa dono di un fiore bianco, posandoglielo tra i capelli. Dopo aver fatto ritorno al villaggio, Fabbro costruisce uno scrigno dove custodire quel prezioso dono come “un segreto e un tesoro” da tramandare a quelli della sua stirpe, perché il fiore non appassisce mai ed emana una luce sua che mai si spegne.
Passano gli anni e giunge il momento di un altro Pranzo dei Ventiquattro. Alf è diventato finalmente Mastro Cuoco e si è scelto il suo apprendista: Harper. Nell’autunno di quell’anno, Fabbro si trova ancora a vagare per Feeria e viene convocato niente meno che al cospetto della Regina degli Elfi. Intimorito da “tutta la sua maestà e gloria”, quando finalmente Fabbro riesce ad alzare il suo sguardo su di lei, si accorge che si tratta della stessa giovane donna con cui aveva parlato molto tempo prima, nella Valle del Mattino Eterno, e che gli aveva donato il Fiore Vivente. Alla fine di questo particolare incontro, prima di essere congedato, Fabbro riceve dalla Regina l’importante incarico di recapitare un messaggio al Re di Feeria in persona, qualora riuscisse ad incontrarlo.
Sulla via del ritorno verso il villaggio, prima di lasciare i territori di Feeria, Fabbro viene raggiunto da uno sconosciuto che lo saluta ancora con l’espressione “Fronte Stellata” e che si unisce a lui, essendo anch’egli diretto a Wootton Major. Parlando, lo straniero dice a Fabbro di sapere dove si trovi il Re di Feeria. Per questo, Fabbro consegna allo straniero il messaggio per il Re, fidando che questi possa riferirglielo. Prima di lasciare per sempre il regno di Feeria, il misterioso accompagnatore svela a Fabbro la propria identità: si tratta di Alf, il vecchio apprendista divenuto ormai Mastro Cuoco. I due iniziano a parlare e Alf fa notare a Fabbro che forse è giunto il tempo di separarsi dalla “sua” stella, affinché possa essere nascosta nella prossima Grande Torta e andare così a qualche altro bambino. Prima di cedere la stella, però, Fabbro apprende che è stato suo nonno Rider, il vecchio Mastro Cuoco dell’inizio della storia, a portare la stella direttamente da Feeria, con la speranza che potesse andare proprio a suo nipote. Seppur a malincuore, Fabbro acconsente di separarsi dalla stella, non prima, però, di designare il prossimo bambino a cui andrà. Fabbro torna quindi a casa, dove si stabilisce definitivamente per affiancare il figlio nel mestiere e tornare così “all’incudine e al martello”.
Nel frattempo, il vecchio cuoco Nokes si è ritirato a vivere nella sua casa, essendo diventato anziano e grasso. Di quando in quando Alf lo va a trovare e, durante uno di questi incontri, gli racconta per filo e per segno la vera storia della stella e di chi l’abbia trovata. Nokes, come sempre, non crede alla storia di Alf e continua a farsi beffe di lui. A questo punto Alf monta in collera e svela a Nokes la sua vera identità: egli non è altri che il Re di Feeria in persona, giunto a Wootton Major durante uno dei suoi numerosi viaggi. Nokes continua a non credere a ciò che ha visto e sentito, decidendo che si sia trattato soltanto di un sogno.
La storia si chiude al nuovo Pranzo dei Ventiquattro. Oltre ai commensali, sono presenti anche Alf, Harper (il nuovo apprendista), Fabbro e sua moglie Nell, nonché il vecchio Nokes in persona. Fabbro tiene ben d’occhio il piccolo Tim (nipote di Nokes) perché soltanto lui sa che si tratta del suo “erede”, ed è a lui che andrà la stella. Infine, Alf comunica a tutti che è giunto il tempo per lui di partire: Harper è diventato ormai un cuoco esperto e potrà sostituirlo degnamente. Soltanto in pochi sono addolorati dalla partenza di Alf, mentre la maggior parte degli abitanti del villaggio non è dispiaciuta del cambiamento. Primo fra tutti il vecchio Nokes al quale, quel tipo “troppo sveglio”, non è davvero mai piaciuto.