Mr. Bliss
Scheda bibliografica
di Daniela D'Alessandro
Informazioni Bibliografiche
Titolo: Mr. Bliss
Titolo originale: Mr. Bliss
Autore: J.R.R. Tolkien
Anno di pubblicazione: 1982 – Allen & Unwin
Anno di pubblicazione in Italia: 1984 – Rusconi | 2000 – Bompiani | 2022 – nuova edizione Bompiani
La Storia
Mr. Bliss viveva in una casa bianca dal tetto rosso e dalle volte alte perché portava cappelli a cilindro molto lunghi. In una tana nel suo giardino viveva il Giraniglio, una giraffa con orecchie da coniglio che non vedeva granché bene, poiché viveva sottoterra.
Un giorno Mr. Bliss andò in città con la sua bicicletta argentata per comprare un’automobile gialla con ruote rosse. Dal momento che aveva lasciato il portamonete a casa, Mr. Binks accettò di tenere bloccata la bicicletta fino a che Bliss non fosse tornato con il denaro.
Strada facendo, decise di far visita ai Dorkins ma, al primo incrocio, sterzando a destra, investì Mr. Day con la sua carriola piena di cavoli. Dovette caricar tutto sull’automobile e, alla prima curva a sinistra, investì l’asino di Mrs. Knight che trainava un carretto pieno di banane. Caricò anche lei e attaccò il ciuco dietro l’auto.
La strada si inoltrava nel bosco dove vivevano Archie, Teddy e Bruno, tre orsi che presero tutto il carico (compreso l’asino) e salirono a bordo con la scusa di voler conoscere, anche loro, i Dorkins. Salire sul colle con l’auto così sovraccaricata fu un’impresa e molto diversa fu la discesa: non riuscendo ad arrivare ai freni, schiacciato dai passeggeri, Mr. Bliss perse il controllo del mezzo che si schiantò direttamente nel giardino dei Dorkins che facevano comodamente un picnic a base di minestra.
Ciccio, Albert, Herbert ed Egbert erano furiosi tanto quanto Mr. Day e Mrs. Knight perché zuppa, cavoli e banane erano finiti ovunque sparsi in giardino. Ciononostante, Mr. Bliss presentò tutti e colsero l’occasione per riordinare le vettovaglie e pranzare con calma.
Nel frattempo, gli orsi erano spariti e, dato che furono ritrovati addormentati sotto dei meli, con le pance piene di cavoli e patate, Albert Dorkins liberò i cani che li fecero scappare a zampe levate con quello che restava degli ortaggi e della frutta rubati dalla macchina di Mr. Bliss.
Decisi a recuperar tutto, salirono sull’auto malconcia trainata dall’asino (in cambio di una razione di carote) e dai pony dei Dorkins e si diressero verso Bosco Treorsi, fermandosi alla Locanda al Crocevia per un the, addebitato sul conto di Mr. Bliss.
Una volta che si furono inoltrati nel Bosco, raggiunsero a piedi un sentiero che conduceva alla casa degli Orsi, ma di Bliss si perse ogni traccia, soprattutto dopo che tutti furono sparpagliati da tre figure luminescenti che apparvero nel buio: si trattava dei tre Orsi che si erano verniciati con una sostanza che brillava nell’oscurità per spaventare gli avventurieri come fossero spettri, babau o folletti. Scoperto il trucco, scoppiarono tutti a ridere e decisero di cenare assieme e ballare e cantare. E di Mr. Bliss ancora nessuna traccia.
A fine pasto, restava da mangiare la torta di compleanno di nessuno e, dal momento era calato il buio, rimasero a dormire nella loro casa grande, lunga, bassa e senza scale: i pony e l’asino andarono nella rimessa, tutti trovarono una sistemazione (Herbert ed Egbert dormirono sul divano letto matrimoniale), tranne Ciccio che, per la mole, non poté usare alcun letto e si distese su un materasso e dei cuscini davanti al caminetto acceso.
Mr. Bliss aveva corso tutta la notte fino a che non si era addormentato in cima a un colle da cui si scorgeva casa sua e una bandiera che sventolava sul tetto. Decise di passare in paese da Mr. Binks e recuperare la sua bicicletta, nonostante il proprietario del negozio non ci fosse. Ovviamente, sarebbe tornato con il portamonete non appena si fosse cambiato d’abito e avesse indossato il cilindro da spese (Bliss aveva un cappello per ogni occasione), ma Binks, che sbirciava dalla finestra della sua camera da letto, fu risentito dal furto della bicicletta lasciata come pegno e chiamò il sergente Boffin per farlo arrestare. Quando questi arrivò, la gente si accalcò intorno per capire cosa stesse succedendo e, nel frattempo, arrivarono anche Mrs. Knight e Mr. Day, di ritorno dalla casa degli Orsi dopo una lauta colazione. Ognuno di loro rivendicava qualcosa a Bliss: chi un’auto, chi del denaro, chi un carretto, chi delle banane; quindi si diressero tutti verso casa del pover’uomo.
Quando Mr. Bliss giunse nei pressi di casa sua, capì cosa fosse realmente quella che sembrava, da lontano, una bandiera: si trattava della testa del Giraniglio che sbucava dal suo comignolo perché, affamato, aveva girato per casa cercando cibo e aveva sfondato il soffitto e il tetto. E rimase lì così fino all’arrivo della folla dal paese che, per lo spavento davanti a quel mostro che faceva la guardia alla casa di Mr. Bliss, rotolò giù per la discesa. Il Giraniglio riuscì a uscire di casa e, saltando oltre la siepe, scomparve lontano, mentre Mr. Bliss prese il suo portamonete, divertito dal fuggi fuggi generale intorno a casa sua e si diresse al villaggio, deciso a saldare i suoi debiti.
Quanto all’automobile, non la usò mai più, la ripagò e la regalò a Mr. Day e Mrs. Knight che avevano deciso di sposarsi e aprire un negozio di frutta e verdura chiamato “Day & Knight”. Al matrimonio furono invitati anche gli Orsi e i Dorkins e la cosa più bella fu che arrivò anche il Giraniglio, destando l’irritazione dei Dorkins perché, durante il suo girovagare, si era infilato in casa loro e gli aveva svuotato la credenza.
La storia finisce in questo modo: il Giraniglio tornò a vivere nel giardino di Mr. Bliss e questi, gettato nella spazzatura il cappello logorato dalle mille disavventure, prese a indossarne uno nuovo di zecca e tornare alla sua vita di sempre.